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Coldiretti: incontro con il commissario Arif per piano salva ulivi

Teresa De Petro
Xylella
Incontro il Commissario dell'ARIf per conoscere strategie e modalità di azione per intensificare le attività di monitoraggio e abbattimento, in modo da salvare il patrimonio degli ulivi pugliesi, già gravemente compromesso
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Oggi, lunedì 22 luglio, nella sala convegni di Coldiretti Puglia (a Bari, Via Amendola 205/3), alle ore 17,30, i quadri dirigenti della Confederazione agricola, guidati dal presidente regionale, Savino Muraglia, incontreranno il Commissario dell’ARIf, Oronzo Milillo, per conoscere strategie e modalità di azione per intensificare le attività di monitoraggio e abbattimento, in modo da salvare il patrimonio degli ulivi pugliesi, già gravemente compromesso e individuare eventuali sinergie.

Sono stati trovati altri 366 ulivi infetti nelle province di Brindisi e Taranto, con la Xylella che continua la virata e l’avanzata verso Matera, con i 45 nuovi accertati a Taranto, 35 a Montemesola e 10 a Monteiasi, denuncia Coldiretti Puglia sulla base del VII aggiornamento del monitoraggio 2018/2019 della Xylella, con il numero di piante infette che sale a 885, dopo campionamenti e analisi che hanno conclamato la malattia in 255 ulivi a Carovigno, 7 a Ostuni, 35 a Montemesola, 10 a Monteiasi, 30 a Latiano, 3 a San Michele Salentino, 21 a San Vito dei Normanni, 4 a Ceglie Messapica e 1 a Cisternino.

E’ avanzato inesorabilmente verso nord ad una velocità di più 2 chilometri al mese – denuncia Coldiretti Puglia – il contagio della Xyella che ha già provocato con 21 milioni di piante infette una strage di ulivi lasciando un panorama spettrale, con un danno approssimato per difetto del patrimonio olivicolo di oltre 1,2 miliardi di euro.

“Il sistema di monitoraggi e campionamenti va potenziato – dice il presidente Muraglia – perché ancora oggi si basa principalmente su analisi visiva di ulivi troppo spesso asintomatici e blindato con procedure inattaccabili, per tutelare sia gli agenti dell’Arif che i laboratori di analisi. Monitoraggi e abbattimenti chirurgici, considerato che non esiste ancora una cura per la batteriosi, restano l’unica soluzione per ridurre la velocità di avanzamento della infezione. L’efficacia e sistematicità sono garanzia per le aree indenni della Puglia e delle regioni limitrofe e non vanno messe in alcun modo a repentaglio”.

lunedì 22 Luglio 2019

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