Cultura

Storie di piazza con Marco Cardetta ed il sergente romano

La Redazione
Storie di piazza
Ciclo di incontri estivi volti a riscoprire e far rivivere luoghi e curiosità dei borghi più caratteristici di Gioia del Colle
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Venerdì 24 Giugno si è aperta la seconda edizione di “Storie di Piazza”, una rassegna di incontri storico letterari a cura di Lucio Romano. Una rassegna nata dall’idea di Palazzo Romano Eventi e di Tiziana Resta di creare un ciclo di incontri estivi volti a riscoprire e far rivivere luoghi e curiosità dei borghi più caratteristici di Gioia del Colle, offrendo ai cittadini gioiesi e non nuove occasioni di conoscenza e di aggregazione. Location di questa nuova edizione è Piazza dei Martiri con la suggestiva scenografia del Castello Normanno Svevo.

nLa rassegna ha preso il via con la presentazione del libro “Sergente Romano” dell’autore gioiese Marco Cardetta. Una presentazione dinamica, per certi versi allegra ed intrisa di contenuti storico-culturali di notevole importanza, diretta da una banda di amici (così come loro stessi si definiscono) con anime, culture e percorsi completamente differenti: Lucio Romano, Marco Cardetta, Leonardo D’Erasmo, Rocco Paccione e Francesco Dongiovanni. Una collaborazione nata per caso qualche mese fa, quando si iniziò a pensare ad una presentazione del libro in territorio natio.

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L’autore Marco Cardetta traccia un breve excursus della sua opera, un libro di 170 pagine in cui fa rivivere il Sergente Romano, alias Pasquale Domenico Romano, ufficiale che militava tra le fila dell’esercito borbonico e brigante italiano, nativo di Gioia del Colle. L’ambientazione è l’Unità d’Italia. Nel 1861 l’Italia era unita da pochi mesi e nel Mezzogiorno dilagava un caos di sommosse. Uno stato di agitazione che determinò una frattura culturale ed antropologica tra Nord e Sud. Tra gli ex soldati borbonici, risalta la figura del Sergente Romano che dopo dieci anni di militanza rientra a Gioia del Colle.

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nL’autore dichiara: ‹‹La vicenda diventa un veicolo per fare un ragionamento sugli archetipi della guerra di territorio, sulle costanti della guerra e guerriglia. Ad esempio la mortificazione del cadavere, tagliare i genitali e metterli in bocca al nemico, sfregiare il nemico è una cosa che puoi vedere nell’Afghanistan di oggi come la puoi vedere negli Indiani d’America. Mi interessa fare un ragionamento che va al di là della vicenda locale, prendendomi tutte le libertà del caso.››

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nNella sua opera, Marco Cardetta affronta il fenomeno del brigantaggio (cercando di renderlo un genere) come pretesto per dar vita ad un canto omelico del territorio. Quindi il brigantaggio in sé, la figura del Sergente Romano diventano uno strumento per poter dar voce all’antropologia, all’etnologia, agli usi, ai costumi, che i terroni avevano e che, nonostante il passare del tempo, molto probabilmente, abbiamo ancora oggi.  Per l’autore, il brigantaggio è quasi un pretesto per poter fare una satira del sud.

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Leonardo D’Erasmo che parla del fenomeno del brigantaggio, ricordando chi per primo ha affrontato questo tema; Antonio Lucarelli con una pubblicazione del 1921 e Mario Guagnano nel 1981. Una storia, quella del brigantaggio, spesso esaltata soprattutto da scrittori di sinistra. Più che di brigantaggio, Leonardo D’Erasmo parla di delinquenti comuni. Difatti, prende come esempio Carmine Crocco, brigante del periodo risorgimentale, processato per una serie di omicidi;  Cosimo Giordano, prima ufficiale dell’esercito borbonico e poi brigante, a cui si deve la strage di Pontelandolfo con 40 persone sterminate. Infatti pone Leonardo D’Erasmo la domanda: Trovate l’ideale meridionalista in questo?

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L’avvocato Rocco Paccione, ripercorre il film Anapeson di Francesco Dongiovanni e Marco Cardetta, ambientato nel Casino del Duca nei pressi di San Basilio, esaltando in negativo cosa la modernità ha prodotto rispetto al passato: rovina e distruzione. Tra il film ed il libro, Paccione, ritrova un’analogia. Entrambi, con un attacco alla modernità, sono testimoni del nostro essere inattuali nell’era contemporanea che viviamo. Nel libro si può notare l’influenza sia del futurista Giovanni Papini sia dello scrittore Albert Camus con “L’uomo in rivolta”.

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Francesco Dongiovanni, sottolinea l’importanza del vero poetico, dell’immaginazione perché molto spesso la grande storia dimentica la vita vera delle persone e solo attraverso un lavoro di immaginazione può emergere la piccola storia, raccontando storie inventate che danno quel quid che un’opera storica non sarebbe in grado di narrare. Ed è proprio la piccola storia che emerge nel “Sergente Romano”, non esprimendo mai un giudizio sul fenomeno del brigantaggio. Quello predomina è il lato umano. Difatti, secondo Dongiovanni, nel libro affiora una storia che cerca di trovare tutte le ragioni nell’animo profondo e nelle storie personali. Così come De Martino, anche Marco Cardetta studia il fenomeno del brigantaggio non da un punto di vista sociale, economico, culturale ma da un punto di vista antropologico, filosofico.

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L’autore Marco Cardetta con il libro “Sergente romano”, che definisce “Spaghetti Western”- “Western italiano”, ha vinto come esordiente il premio Vittorio Bodini-La luna dei Borboni 2014.

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Lucio Romano ringrazia chi ha collaborato e premesso la realizzazione di questa Seconda Edizione di “Storie di Piazza”, con un ringraziamento speciale al Sindaco Donato Lucilla per aver scelto la serata inaugurale di questa rassegna per la prima uscita ufficiale nella sua nuova veste.

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Il prossimo appuntamento è per Giovedì 30 Giugno con “Una famiglia per bene” di Matteo Bonadies.

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martedì 28 Giugno 2016

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Lucio Romano
Lucio Romano
7 anni fa

Palazzo Romano Eventi ringrazia la redazione di Gioia Live per l’attenzione dimostrata nei confronti dell’evento letterario e la cura nella cronaca- attenta e completa- della manifestazione. L’appuntamento è per giovedì 30 giugno con il secondo scrittore ospite di Storie di Piazza.
Lucio Romano

Lucio Romano
Lucio Romano
7 anni fa

Palazzo Romano Eventi ringrazia la redazione di Gioia Live per l’attenzione dimostrata nei confronti dell’evento letterario e la cura nella cronaca- attenta e completa- della manifestazione. L’appuntamento è per giovedì 30 giugno con il secondo scrittore ospite di Storie di Piazza.
Lucio Romano

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