Cultura

Gli studenti dell’IIS “Da Vinci-Galilei” alla scoperta del Melodramma

La Redazione
“Imparar cantando”
Il Maestro Fabio Mola è riuscito a rapire l'attenzione della classe, ripercorrendo magistralmente le tappe della storia del dramma in musica
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Proseguono presso l’IIS “Da Vinci-Galilei” le iniziative relative al progetto “Cittadinanza attiva” volte a stimolare negli studenti la conoscenza, l’attaccamento e il rispetto del patrimonio storico e artistico italiano. Gli alunni della classe 4°A d'Informatica hanno partecipato a una serie di lezioni volute dalla docente di Italiano, prof.ssa Giulia Notarnicola, tenute dal M° Fabio Mola, insegnante di musica e cantante lirico, il quale ha introdotto i ragazzi nel genere musicale più diffuso in età barocca: il Melodramma.

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Nonostante l’argomento possa sembrare lontano dagli interessi dei giovani, il Maestro è riuscito a rapire l’attenzione della classe, ripercorrendo magistralmente le tappe della storia del dramma in musica.
nAvvalendosi della proiezione di brani tratti da film sull’argomento, e dell’ascolto di arie appartenenti al repertorio musicale prevalentemente del Seicento, il relatore ha spiegato innanzitutto l’origine del termine Melodramma: dal greco “melos-drama”, significa “recitar cantando”.

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Il genere, che ha avuto la sua prima rappresentazione nel 1598 con "La Dafne" su libretto del Rinuccini, nacque per un pubblico di palazzo, ristretto e raffinato. La nascita dei teatri pubblici a pagamento, ha sottolineato il Maestro, lo ridusse a genere di consumo: il nuovo pubblico era più sensibile alle invenzioni scenografiche, più attratto dai costumi sontuosi e dai virtuosismi delle cantanti e dei castrati, piuttosto che dalle eleganze letterarie del libretto che nel Seicento fu subordinato alla musica.
nProtagonisti di questo genere erano gli eunuchi, che conservavano anche in età adulta la “voce bianca” e che per questo venivano convocati nello Stato Pontificio per sostituire le donne, alle quali era preclusa la possibilità di cantare da una bolla papale perché considerata, quella della cantante, così come l’attrice della Commedia dell’arte, professione che induceva alla lascivia e al peccato. A dominane sui palcoscenici di tutta Europa era un nostro conterraneo, Carlo Broschi, in arte Farinelli, famoso per le sue eccezionali doti canore e per i suoi straordinari virtuosismi vocali.

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nDi origini pugliesi, era di Andria, fu costretto alla castrazione dal fratello per “risolvere” le difficili condizioni economiche della famiglia.  Fu ripagato dalla fama e dal successo economico, ma vide la sua vita personale irreversibilmente compromessa.
nAlle sue esibizioni non erano rare scene di delirio simili a quelle a cui assistiamo oggi ai concerti delle “pop star”.  Eppure di lui non conserviamo memoria, come accade per tanti grandi del passato che hanno fatto grande la cultura e l’arte italiana.

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L’entusiasmo e la partecipazione dei ragazzi ha impressionato positivamente Il Maestro, il cui contributo alla didattica è stato d’impareggiabile valore. Prima di congedarsi, ha voluto testare le loro doti canore proponendo di cimentarsi in un coro polifonico. Il coinvolgimento e la “prestazione” dei ragazzi hanno convinto la prof.ssa della classe e il M° Fabio Mola a una prosecuzione di questa iniziativa, infatti, è in cantiere una serie d’incontri pomeridiani, sostenuti anche dalla dirigente dell’Istituto, prof.ssa Rosa Roberto, per sviluppare senso ritmico, utilizzo della voce su un repertorio polifonico rinascimentale e barocco. Il M° Mola valuterà la possibilità di un coinvolgimento dei ragazzi in una serie d’iniziative, che lo vedono protagonista. Ciò va nella direzione di una scuola sempre più aperta al territorio anche oltre l’orario scolastico, per offrire ai giovani non solo un’occasione di apprendimento, ma anche di socializzazione.

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sabato 25 Febbraio 2017

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