Basket

Il presidente dell’Asd Basket Minozzi traccia il bilancio della stagione appena conclusa

Franco Pavone
Franco Venere
Franco Venere parla della brillante salvezza fino alla passione cestistica gioiese
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“E’ da poco terminata la stagione sportiva 2016 – 17- inizia Franco Venere- per la Minozzi Gioia. Ed è necessario progettare per il futuro. Il raggiungimento pieno della permanenza nella Promozione. La prima parte della stagione ci ha visti buoni protagonisti. Abbiamo visto sfumare la buona probabilità, da quinta forza, di partecipare ai play-off. Il demerito non è stato nostro ma di un errore della refertista, durante la gara interna contro il Terlizzi, peccato. Ciò però ha anche iniziato il rafforzamento della “forza” minozziana. La brillante salvezza ha ricreato attenzioni verso la nostra squadra e il basket. Ora la Minozzi non intende disperdere questo patrimonio. Si tratta -prosegue- di un vero e proprio “credito”, da utilizzare per dare una svolta a una disciplina sportiva che attira sempre di più tanto i giovani, quanto gli sportivi di lunga data, attratti dal dinamismo e dalla spettacolarità di un gioco ricco di emozioni. Certo, sarà un bel duello con la ritrova serie A di pallavolo. Ma tornando al pianeta Minozzi, come dicevo è stata una stagione con bassi ed alti. La nostra seconda parte di stagione ha sciorinato un basket di buon livello. Nella Promozione il duo di alta qualità cestistica composta da Francesco Longobardi e Gianluca Ambrosecchia ha trascinato i compagni e pubblico in un mix esaltante. Le buone notizie sono giunte anche dal settore giovanile in cui le rappresentative Under 13 ed Under 15, dopo una falsa partenza, hanno terminato il loro percorso stagionale centrando entrambe la terza piazza, nei rispettivi gironi silver. Anche dagli Aquilotti. Quello che si è chiuso è stato, nonostante tutto, un balzo in avanti. Un crescendo continuo che ha coinvolto l’intera compagine societaria, finalmente di nuovo stimolata da una pallacanestro di buon livello ed al di sopra delle aspettative della gente di Gioia. Adesso occorre guardare avanti perché il futuro va costruito, partendo da un nuovo progetto, all’insegna sempre dell’equilibrio gestionale, con il supporto atteso e indifferibile dell’amministrazione Comunale per quanto di sua competenza istituzionale. Affinché si possano praticare più discipline sportive senza dissanguamenti economici per i dirigenti che vogliono che Gioia s’illumini veramente e in maniera sana nelle opportune location. Grazie ai forti sacrifici a cui ci siamo sottoposti noi dirigenti minozziani, la Basket Minozzi Gioia è un modello di politica gestionale sportiva nato dall’esperienza di vent’anni di attività. Abbiamo sempre fatto il passo lungo quanto la gamba, certo a volte prendendo qualche rischio, ma sempre operando in perfetta buona fede e cercando di fare il bene del movimento, per mantenere alto il nome di Gioia. La Minozzi Gioia non ha debiti di gestione, è società sana che ha sempre mantenuto tutti i suoi impegni e per questo è conosciuta e stimata da tutti gli addetti ai lavori per la puntualità nell’erogazione dei rimborsi e nel pagamento dei fornitori. Il segno forte, in questa società mordi e fuggi, dell’affidabiltà minozziana è il mantenimento della stessa ragione sociale e CF dal 1997. Questo è stato reso possibile dal costante impegno dei soci, che hanno sempre ripianato anno per anno ogni passivo, mettendo in gioco risorse proprie con la consapevolezza che non sarebbero state recuperabili. Se in pochi siamo riusciti a garantire stagioni di grande crescita, io credo che sarebbe possibile fare grossi progressi se solo riuscissimo a essere almeno una decina a condividere le sorti del basket locale nella massima espressione senior. Ovviamente non si riferisce solo al reperimento delle risorse economiche, anche se essa è una delle parti più complessa. Servono nuove forze ed energie anche per condividere il peso di stagioni che richiedono impegni organizzativi continui. Gli sforzi devono essere ripartiti su più spalle, solo così sono sostenibili nel lungo periodo. Anche solo dieci soci che avessero la medesima visione potrebbero portare Gioia a livelli attualmente impensabili, stimolando così in modo decisivo la risoluzione dei problemi d’impiantistica. A Gioia ci sono tanti appassionati che possono dare una notevole mano, se decidessero finalmente di mettersi in gioco. Molti si trincerano col comodo alibi della mancanza di tempo, ma è un alibi: tutti abbiamo famiglia e lavoro come priorità, ma siamo riusciti a coniugare questi impegni di base con la passione per il basket. Quest’anno la Minozzi rivolge un appello a coloro che sono cresciuti tra le fila della Basket Minozzi e appassionati, avvicinarsi e dare una mano. Solo così il basket gioiese potrà sopravvivere, solo così i loro figli avranno anche loro un’opportunità formativa. Sono ottimista che prima o poi quel sogno di portare almeno la serie “D” si potrà realizzare, perché i fatti parlano di una realtà Gioiese in forte crescita. Abbiamo lavorato per costruire un potenziale enorme, che adesso andrebbe solo messo a frutto, cercando di operare con intelligenza. Siamo tornati a essere attrattivi e questo è fondamentale. Lo siamo innanzitutto per i giovani atleti e tecnici, che vedono nella Minozzi un porto sicuro per chi vuole crescere e fare le cose per bene, una società con un’identità precisa e una storia di serietà. Lo siamo finalmente anche per chi vuole unire il nome della sua azienda a quello della nostra società: abbiamo, infatti, incrementato in la raccolta pubblicitaria, tanto in termini di sponsorizzazioni quanto di cartellonistica. Ringrazio di cuore chi ci ha già dato fiducia, aprendo la strada a chi si avvicinerà nei prossimi mesi per garantire continuità al nostro progetto sportivo”.

domenica 11 Giugno 2017

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