Il ruolo dell’infermiere di emodialisi, così come di altre branche dellenScienze Infermieristiche, si sta evolvendo rapidamente. Questo accade nonnsolamente per effetto della rivoluzione digitale, che ha trasformato neglinultimi anni le apparecchiature di dialisi in sofisticati computer, mansoprattutto per la tipologia dei pazienti che arrivano alla terapiansostitutiva, sempre più anziani e più fragili. L’infermiere è dunque unnattore inserito in un processo collaborativo, all’interno di un teamnmultiprofessionale, che deve fornire la migliore assistenza possibile e nelncontempo sviluppare quelle abilità che permettono di gestire, in assolutansicurezza, i nuovi tool integrati nel monitor di dialisi. Il convegnondel 18 maggio 2019, che si terrà nella Sala Convegnindell’Ospedale “F. Miulli” e che ha per titolo “Il Ruolondell’infermiere di emodialisi: tra assistenza e nuovi strumenti tecnologici”,nintende dunque occuparsi di questa particolare figura professionale e dellenabilità tecniche e comunicative necessarie.
L’evento vede come presidenti il dott. Carlo Lomonte (Direttore dell’unitànOperativa complessa di Nefrologia e Dialisi) e il dott. Roberto Corciulo ednintende insistere su una efficace presa in carico dell’ammalato.
L’accesso vascolare (AV) dialitico, definito spesson“tallone d’Achille”, viene oggi considerato un elemento fondamentale, unan“lifeline” rilevante non solo per i pazienti ma per tutti gli stakeholder.nQuesto convegno intende promuovere la cultura dell’AV dialiticonattraverso un confronto multidisciplinare e multiprofessionale suintemi che quotidianamente impegnano gli operatori della dialisi. Studi recentinhanno dimostrato che una gestione appropriata dell’AV dialitico migliora lanqualità di vita dei pazienti, riduce la mortalità e le ospedalizzazioni, enconsente un risparmio per il Sistema Sanitario Nazionale.