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Tornano le meduse in basso Adriatico: problemi per i bagnanti soccorsi dai bagnini

Sportello dei Diritti
Meduse sulle nostre spiagge
Le "regole d'oro" in caso di contatto con le meduse
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Torna l’allarme meduse, complice il caldo, nel mare che bagna il basso Adriatico. Dopo gli avvistamenti di luglio, i bagnanti segnalano una forte presenza di meduse nelle acque italiane in particolare a ridosso della costa.

Non si può parlare di invasione, come qualcuno ha fatto ma di numeri in aumento tranquillamente sì. Le meduse, a partire dalle giornate più calde di questa estate 2019, hanno cominciato a spingersi verso il bagnasciuga ed è diventato quasi normale vederle nelle acque poco profonde mentre si nuota. Perchè le meduse aumentino non è ancora chiaro e non si hanno dati certi e comunque un fenomeno pare ripetersi ogni anno in coincidenza del periodo della stagione balneare. Le meduse rilasciano sostanze urticanti che provocano una reazione infiammatoria acuta caratterizzata da eritema, gonfiore, vescicole e bolle, accompagnata da bruciore e sensazione di dolore. Il tutto più o meno persistente a seconda della vicinanza del ‘contatto’.

Ecco le tre nuove specie che popolano i nostri mari: la Phyllorhiza punctata che viene dal Canale di Suez, la Drymonema dalmatinum, con un diametro anche di un metro, la Mnemiopsis leidyila, che vive sul fondo del mare con i tentacoli verso l’alto.

Poche, ma utili “regole d’oro” in caso di contatto con le meduse:

– Non strofinare bocca e occhi

– Non lavare con acqua dolce la parte colpita: usare acqua di mare e disinfettare con bicarbonato; non usare acqua fredda o ghiaccio

– Non grattare la zona ustionata (si accelera la sostanza tossica)

– Evitare impacchi con aceto o ammoniaca: è un “rimedio della nonna” del tutto inutile; anche l’uso di alcool è sconsigliato

– Non rimuovere i frammenti dei tentacoli della medusa con pinzette, ma con le mani

– Il rimedio migliore è un gel astringente al cloruro d’alluminio, utile anche per le punture di zanzara. Evitare pomate cortisoniche o antistaminiche.

Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, invita i bagnanti a prestare la massima attenzione rivolgendosi nei casi di contatto più eclatanti e dolorosi presso i punti di primo soccorso presenti nelle località balneari. Sarebbe il caso quindi che i Comuni e gli stabilimenti balneari provvedessero a segnalare la presenza di meduse con appositi cartelli che avvisano di fare molta attenzione al momento di entrare in acqua.

giovedì 15 Agosto 2019

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