Cronaca

Altro arresto dei carabinieri per sfruttamento del lavoro

La Redazione
Altro arresto dei carabinieri per sfruttamento del lavoro
L'arresto è stato successivamente convalidato dal Tribunale di Bari che ha disposto la scarcerazione dell'imprenditore in attesa del processo
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Proseguono i controlli della “task force” dedicata al contrasto del fenomeno della intermediazione illecita e dello sfruttamento del lavoro su tutto il territorio delle province di Bari e BAT, nel corso dei quali, i Carabinieri hanno arrestato V.L., 47enne, titolare di un’impresa agricola di Noci, per aver sfruttato il lavoro di un cittadino straniero, all’interno della propria azienda.

I militari, ormai da qualche tempo, stavano tenendo d’occhio una fattoria, all’interno della quale avevano notato la presenza di un giovane straniero che, ogni giorno, si occupava del pascolo e della mungitura di decine di capi di bestiame, senza alcuna pausa o giorno di riposo, dalla mattina al primo pomeriggio. Pertanto si è proceduto al controllo dell’azienda, all’interno della quale è stato identificato il giovane pastore, un cittadino indiano di 22 anni, senza permesso di soggiorno. Durante le verifiche, sono immediatamente emerse le condizioni di sfruttamento in quanto il ragazzo era costretto a lavorare, in media, 7 ore al giorno, con una paga giornaliera di 23 euro, mentre il contratto collettivo nazionale, per le stesse mansioni, ne prevede almeno 70 lorde; il 22enne era costretto ad accettare queste condizioni per il timore di perdere la retribuzione che, seppur misera, gli permetteva di sostenere la famiglia rimasta nel proprio Paese d’origine.

I Carabinieri, quindi, hanno arrestato il titolare dell’azienda, con l’accusa di sfruttamento del lavoro e, inoltre, hanno contestato altre violazioni riscontrate quali: l’impiego di lavoratori privi di permesso di soggiorno, l’omessa formazione dei dipendenti sui rischi per la salute e sicurezza sul lavoro, la mancata sottoposizione a visita medica preventiva e periodica, l’impiego di lavoratori subordinati “in nero”, nonché il divieto di retribuzione mediante pagamenti non tracciabili.

Contestualmente, sono state elevate sanzioni amministrative ed ammende per circa 78.000,00 euro ed è stato accertato, inoltre, un danno erariale pari a circa 10.000 Euro per i mancati versamenti contributivi.

L’arresto è stato successivamente convalidato dal Tribunale di Bari che ha disposto la scarcerazione dell’imprenditore in attesa del processo.

venerdì 10 Luglio 2020

(modifica il 18 Luglio 2022, 18:34)

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