Dansabato 22 dicembre (con una anteprima il 21 per la stampa e lenautorità) nella ex Chiesa della Maddalena a Gioia del Colle,nospiterà le opere dell’architetto EgidionPatarino.
nCuratanda MariarosarianRipanla personale (fino al 2 febbraio 2019) accoglie le opere realizzatendall’artista pugliese, con la sua inconfondibile impronta: soggettinsospesi sullo sfondo coloratissimo, etereo e chiassoso, di vita, dinsegni e di materia, di citazioni che convivono in un insieme curiosone sempre nuovo.
nNellanpersonale che nella ex chiesa della Maddalena presenta, i temindell’arte pittorica di Egidio Patarino e si arricchiscono di nuovendinamiche, di nuova linfa creativa, di una diversa consapevolezza.nAlle esperienze iconografiche che lo hanno accompagnato dai suoinesordi, ai cicli di storie e di volti, si aggiunge qui il tema “AnNudo”,nnel quale la centralità della ricerca è convogliata neincorpi.
nFigurenche sembrano voler esorcizzare il fiume in piena delle nostrenangosce, dei pensieri ricorrenti e delle nostre domande piùnprofonde… leggere e decise, hanno bisogno di spazi nuovi enorizzonti diversi dal caos che tutto fagocita: si stagliano dunque –ncon decisione – sulla confusione della quale tuttavia si nutrono.
nPatarinonsembra chiedersi ed interrogare l’osservatore: quanta forzandobbiamo avere perché questo slancio ci allontani dalla nostraneterna insoddisfazione, quale prepotenza vuole il nostro io pernvivere con passione e lasciare memoria del nostro presente?
nNellenopere che l’ex chiesa della Maddalena raccoglie per la prima volta innuna presentazione organica, l’esplosione dei colori appare ora piùnmisurata, accompagnata da tecniche in armonia perfetta tra loro chenpreparano il terreno a questi protagonisti silenziosi, dinamici ednarmoniosi, consapevoli che il messaggio che trasmettono è lonstesso che risiede nell’inconscio profondo di ognuno. C’ènuna storia che inizia con uno strappo ci dice l’artista, tutto nascenda uno strappo, un gesto carico di significati, scardinare la realtànal fine di ricostruire una scenografia per il teatro dell’umanità.
nPatarinonassorbe le dinamiche della storia dell’arte restituendole in unncontinuo principio di citazione, utilizza il linguaggio del passatonmodificandolo dall’interno: imparare il presente attraverso ilnpassato. A seguito di questa esperienza, si dedica completamentenai ritratti, una ricerca che prende le forme di un’ossessione,noltre dieci anni di sequenze di racconto dedicati allo studiondell’identità in divenire, in un divenire -social- . Lenforme di un’ossessione che non risparmia nessuno.
nConn“AnNudo”nl’artista ritorna sul linguaggio dei corpi con una fortenconnotazione erotica, i corpi nudi, aggrovigliati, intimi,nsilenziosi, convulsi nella rappresentazione e materici negli strappi.nPatarino, con un attento e lungo procedimento, spoglia i corpi mananche le tecniche che caratterizzano la propria cifra stilistica, ilncollage svanisce quasi del tutto, emergono colori fin ora mainutilizzati, per sottrazione, aspira alla pura realizzazione delnsegno.
n“Immaginoni corpi bagnati dalla pioggia” il corpo come spettacolo continuo envero simulacro della realtà concepita come immagine, ma la suanpittura s’incammina verso sentieri che si addentrano nell’incertonpanorama della psiche. Patarino rifiuta l’erotismo confezionatonsecondo i dettami pubblicitari di una società del consumo, lansua idea di eros non appaga, è un’inquietudine che sinappropria dei corpi e dello spettatore che osserva l’opera.
nIncorpi si abbandonano l’uno sull’altro nello strazio dinun’identità smarrita. E’ uno strappo, il congelamento dinun istante con una tensione erotica disperata.
nMedianPartner LSDmagazine.
nOrariondi apertura 17,30 /20,30.
nPerninformazioni MariarosarianRipanlipominus@gmail.comnTel. 328 8733658. Ingresso gratuito.
n